La riforma dell’Istruzione deve dare più spazio all’arte

Comunicato stampa

Rif. 073/S
11-11-02

È questo l’appello lanciato dalle colonne della Stampa nel 1999, contro l’inadeguatezza della proposta di riforma della Scuola Secondaria Superiore, predisposta dall’allora Ministro Berlinguer.

Oggi, con il cambio di governo e di Ministro, la situazione appare identica, se non aggravata. Il Disegno di legge N° 1306 presentato dall’attuale Ministro Moratti, prevede, infatti, solo, la delega al governo per quanto attiene “la definizione delle norme generali sull’istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni in materia d’istruzione e formazione professionale”, demandando al Ministero l’emanazione dei Regolamenti esplicativi ed applicativi, tra cui gli indirizzi (all’interno di ogni tipologia) e le materie di studio.

Il Ministero dell’Istruzione ha già approntato le “indicazioni nazionali” di insegnamento, mentre rimangono, pare, da mettere a punto i programmi, per le Superiori. Su tali contenuti si valuta la validità o meno della Riforma Moratti.

Un precoce sviluppo delle vocazioni attitudinali all’Arte e un Ordinamento specifico per il settore artistico, sono le due imprescindibili condizioni per il mantenimento dell’enorme patrimonio esistente in Italia, inteso anche come rilevante risorsa produttiva ed economica.

Pertanto si ripropone l’APPELLO sottoscritto, a suo tempo, da dieci esponenti della Cultura in difesa e salvaguardia dell’istruzione artistica, chiedendo a TUTTI la condivisone e il sostegno alle iniziative che la nostra Organizzazione conduce per portare avanti la difficile battaglia contro il declassamento e livellamento delle Istituzioni Artistiche Italiane.

Vi è una situazione di confusione della scuola italiana: Questo stato è anche aggravato, come testimonia il malessere generale, con le scelte più recenti della politica della Formazione.

Nel tentativo certo irrinunciabile e assolutamente urgente di adeguare l’obbligo scolastico a livello dei Paesi europei più civili, la proposta di legge predisposta dal ministro Berlinguer, relativamente alla riforma della scuola secondaria superiore, prevede dopo l’attuale media inferiore un biennio unico di orientamento seguito da un triennio di specializzazione.

Traspare tuttavia dalla proposta stessa una inadeguatezza per quanto in particolare attiene al settore al settore della formazione artistica, visto che inequivocabilmente differirebbe oltre interventi che, soltanto se tempestivi, possono sviluppare armoniosamente le vocazioni dell’individuo.

L’attitudine per l’Arte, nelle sue diverse manifestazioni, va valorizzata, infatti, quale componente innata della personalità dei giovani che ne manifestano le tendenze e va perciò sviluppata, in tutte le sue forme espressive, durante il percorso di formazione, fin dal livello della scuola media inferiore.

Al settore dell’Istruzione Artistica sono, d’altra parte, specificamente affidate la tesaurizzazione e la trasmissione dei saperi che costituiscono il particolarissimo patrimonio, tuttora assai ricco, della cultura progettuale materiale, dall’ambito dell’artigianato a quello del design: Patrimonio che nel caso di un Paese come l’Italia, rappresenta nell’ambito specifico dei “ Beni Culturali” una rilevante risorsa produttiva nazionale di forte e diretta valenza, anche economica.

Non ultimo, di vincente spendibilità professionale, per sua unicità nel confronto internazionale, in quanto area di formazione e di occupazione sia per la piccola industria sia per la professionalità specificatamente creativa.

Il settore dell’Istruzione artistica va perciò necessariamente riconosciuto come un ambito formativo del tutto particolare che richiede Ordinamenti Specifici non omologabili a quelli di altri settori formativi.

In questo spirito i sottoscrittori della presente fanno appello ai Ministri Berlinguer e Meandri, ai membri delle Commissioni Parlamentari Cultura, ai sindacati affinché l’attuale piano di Riforma della Scuola Secondaria Superiore venga riesaminato distinguendo l’istruzione Artistica dagli altri ambiti di formazione.

Valerio Adami,
Enrico Baj,
Vittore Branca,
Pietro Cascella,
Enrico Crispolti,
Marisa Dalai,
Emiliani, Sergio Garavini,
Ennio Parrelli,
Antonio Pinelli,
Paolo Portoghesi.