Ecco dove il Ministro Moratti vuole portare la scuola!

Comunicato stampa

Rif. 006/S
20-01-04

Ecco dove il Ministro Moratti vuole portare la scuola!

Dalla circolare n. 257 del 13 genn. 2004 emanata nei giorni scorsi (ancora non abbiamo ricevuto la nota "tranquillizzante" che il Dott. Drago aveva promesso) abbiamo appreso della volontà del Ministro di rendere facoltativo l’insegnamento di Strumento Musicale e praticamente di ridurlo sempre più simile ai laboratori di “ berlingueriana ” prima istituzione e memoria.

Il Ministro, non potendo mettere la scuola pubblica direttamente in mano al privato, usa il metodo dello smantellamento pezzo dopo pezzo. Infatti, non essendo possibile, nell’immediato, smantellare del tutto la scuola pubblica (almeno per quanto riguarda le materie tradizionali), sembra cominciare col distrugge il settore musicale per favorire, con la probabile scomparsa dell’Indirizzo musicale e la conseguente trasformazione dello stesso in laboratori musicali, tutte quelle industrie che producono o importano strumenti musicali e tutte quelle associazioni che forniscono servizi alle scuole previo auto-tassazione da parte delle famiglie degli scolari e degli studenti.

Per le scuole i laboratori, solitamente, sono prevalentemente e quasi esclusivamente un acquisto di strumenti musicali (prettamente per musica leggera) che i ragazzi senza una reale giuda possono usare nelle ore previste per le attività extra-curriculari .

Di seguito riportiamo il documento originale (formato PdF) del comunicato stampa del 15 gennaio 2004 della DISMAMUSICA (Associazione dei produttori e distributori di strumenti ed edizioni musicali, aderente al sistema CONFCOMMERCIO).

La Disamusica, giustamente, trova molto interessante che i genitori possano scegliere pagando i corsi perché prevede una maggiore vendita di strumenti (alle scuole), camuffata da diffusione della musica. Ovviamente non possiamo criticare l’ottica delle associazioni commerciali e delle industrie che, cogliendo la palla al balzo, hanno il diritto di curare e far crescere la propria attività.

Quello che non è corretto è la deliberata volontà ministeriale di smantellare la scuola pubblica e gli insegnamenti in favore degli interessi di industrie e associazioni privati a tutto danno della qualità della scuola pubblica e dell'utenza.

Scarica e leggi il comunicato stampa.