Osservazioni sullo schema di Decreto LgS: Norme generali II ciclo legge 28 marzo 2003 n. 53 Comunicato Stampa |
Rif. 006/S |
LICEO CLASSICO
LICEO SCIENTIFICO
LICEO LINGUISTICO
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
LICEO ECONOMICO
LICEO ARTISTICO
Si ravvisa la mancata presenza di storia della musica nei suindicati licei. Si auspica, quindi, come peraltro già avviene con il passaggio dell'educazione artistica nella scuola media di I grado, alla storia dell'arte nella secondaria di II grado, l'introduzione della storia della musica, (A031) quale razionale confluenza dell'educazione musicale (A032) nel grado superiore. Riteniamo che la storia della musica sia patrimonio culturale universale da inserire nel curricolo dell'istruzione di secondo grado e non limitarla soltanto a scelte specifiche.
Come mai il liceo musicale contempla la storia dell'arte ed il liceo artistico, viceversa, non contempla la storia della musica?
1) DISCIPLINE : È necessario privilegiare la pratica strumentale garantendone spazi adeguati di esercitazioni .individuali - di musica d'insieme ( dal duo in poi ) - orchestrali e corali da inserire nel curricolo
disciplinare. Si propone, ove possibile, la sostituzione della seconda lingua comunitaria, che non pregiudicherebbe la preparazione generale, con esercitazioni orchestrali e corali inserendo nella prima lingua lo studio di un vocabolario tecnico-specifico delle discipline musicali e coreutiche.
Analogamente sara' opportuno eliminare l'attrattiva dispersiva delle 6 ore opzionali obbligatorie nel I biennio, utili viceversa alle scelte di indirizzo universitario nel II biennio e V anno.
Ciò onde limitare nel periodo fondamentale per la formazione di base l' eccessivo peso di ore di presenza in istituto a discapito dello studio individuale.
2) STRUTTURA ORDINAMENTALE: Coerentemente alla istituzione della classe di concorso AO77 - strumento musicale nella secondaria di I grado -, occorre predisporre la confluenza in un proprio ambito disciplinare con la istituzione della nuova classe di concorso AO78 e relativa abilitazione di strumento musicale nella secondaria di II grado.
Analogamente saranno istituite nuove classi di concorso e relativa abilitazione per le nuove discipline specifiche di indirizzo.
Quanto sopra a garanzia di una organica e consequenziale organizzazione ordinamentale dell'insegnamento delle discipline musicali, da inserire nella Primaria, attraverso la Scuola Secondaria di I e II grado fino al Conservatorio.
3) RECLUTAMENTO DEL PERSONALE: Si fa riserva di necessari suggerimenti da esprimere in ulteriori auspicabili consultazioni specifiche.
4) SEDI: Sull' esperienza positiva dei Licei Musicali già esistenti c/o i Licei Artistici (Brindisi, Lucca, Tempio Pausania, Cuneo etc.) indichiamo come sedi e strutture prevalenti i Licei Artistici e gli Istituti d'Arte, già distribuiti sul territorio, per l'insediamento più consono ai costituendi Licei Musicali e Coreutici. L'operazione comporterebbe: a) risparmio di spesa in istituti già logisticamente organizzati b) difesa di storiche e preziose istituzioni messe a rischio dal dimensionamento scolastico c) affinità di ambientazione -struttura e contenuti didattici d) conseguente istituzione nella secondaria di II grado di Politecnici delle ARTI VISIVE- MUSICALI-COREUTICHE.
5) NORME DI ACCESSO: Sara' necessario regolamentare l'accesso con un esame attitudinale per gli eventuali principianti e ricognitivo per gli altri, onde individuare l'effettivo livello di preparazione musicale di ogni aspirante al fine di predisporre la corretta personalizzazione degli studi che dovrà caratterizzare l'intero percorso didattico.LICEO DELLE SCIENZE UMANE
È necessario mantenere il preesistente (ex Istituti magistrali) insegnamento dello strumento, con il personale utilizzato dalla classe di concorso A031 non evidenziato nello schema sottoposto ad esame.
In conclusione, da un attento esame degli schemi inerenti tutti gli istituti superiori, emerge la mancanza assoluta di considerazione verso l'educazione musicale e l'istruzione musicale che, ancora una volta, non sono presenti nel percorso formativo obbligatorio dei nostri studenti.
Per quanto attiene gli Istituti d'arte, che per due secoli sono stati istituti artistici di altissimo valore storico ed internazionale, lustro del nostro Paese, l'UNAMS paventa, nell'ambito di questa riforma, che la prevista regionalizzazione di dette istituzioni sia un grandissimo errore culturale che va a distruggere uno dei settori vitali dell'arte italiana che, come già detto, hanno nel tempo rappresentato in Europa e nel mondo uno degli aspetti artistici più importanti.
In particolare formuliamo al Ministro le seguenti domande che, nell'interesse superiore di questi gloriosi Istituti urgono di precise risposte:
Per un senso di civiltà e di responsabilità politica non si può procedere ad una Riforma mantenendo nel vago le sorti di cittadini che hanno il diritto di avere certezze sul loro futuro. Ciò vale per il personale docente, discente e le loro famiglie; né dette scelte anticulturali possono essere giustificate da esigenze economiche poiché i fondi necessari dovrebbero essere già previsti in quanto nessuna riforma è possibile senza coperture finanziarie.
P.S. Si ricorda che l'UNAMS da anni ha avvisato la categoria sulla possibilità della regionalizzazione, regionalizzazione che già per il passato è stata evitata grazie ad una battaglia UNAMS.
Purtroppo non abbiamo avuto seri riscontri dalla categoria che, con ogni evidenza, si è fidata di altri difensori.
Ugualmente enunciazioni e belle proposte formulate da alcuni sindacati in occasione di convegni e tavole rotonde, non ci risulta siano presentate con altrettanta puntualità, almeno in parte, ai vari tavoli delle trattative, anzi, costoro, per consuetudine sull'argomento non si esprimono proprio: questi sono i risultati!