Osservazioni sullo schema di Decreto LgS: Norme generali II ciclo legge 28 marzo 2003 n. 53 - Istituti D'Arte: una proposta costruttiva

Comunicato Stampa

Rif. 007/S
17-02-05

OSSERVAZIONI SULLO SCHEMA DI DECRETO LGS. NORME GENERALI II° CICLO
ISTITUTI STATALI D’ARTE, UNA PROPOSTA COSTRUTTIVA

Gli Istituti d’Arte hanno rappresentato e rappresentano nel panorama italiano una specificità e una risorsa unica di cui non si hanno eguali nel resto d’Europa e nel mondo.
Grande importanza riveste nella tradizione scolastica italiana La specificità dell’istruzione Artistica e il suo costante rapporto con l’artigianato, la piccola e la media industria nell’ambito di una produzione di alto valore formale (il cosiddetto made in Italy) di cui è un motore fondamentale in quanto ne forma gli attori più importanti gli uomini e le donne che in essa operano con le proprie abilita e maestria.
Va sottolineata la capacità di cambiamento che le scuole artistiche hanno dimostrato di possedere, trasformandosi da luoghi di formazione di idee e di insegnamento/apprendimento di tecniche finalizzate, in veri e propri laboratori di ricerca e di valorizzazione dei più svariati linguaggi espressivi. In questo senso, potremmo dire che L’Istruzione Artistica superiore, inizialmente ben differenziata tra ISA (didattica professionalizzante) e LAS (didattica più prettamente rivolta allo sviluppo di una cultura artistica), ha raggiunto, attraverso tante sperimentazioni, una sua unità e completezza.
Ma è certo che niente di ciò che queste esperienze hanno prodotto dovrebbe essere perduto e tanto più nella scuola dell’Autonomia. Progettualità e creatività, elementi inscindibili nell’attività didattica dell’Istruzione Artistica, sono termini sui quali si possono costruire i curricola di una nuova Istruzione Artistica Secondaria Superiore, quella che dovrebbe essere rappresentata, secondo il progetto di riforma , dal liceo artistico e da quello musicale, in una contaminazione e interazione fra i diversi linguaggi espressivi che appartengono alla società e alla cultura contemporanee.
Tutti gli Istituti d’Arte hanno radici profonde nel territorio in cui operano formando professionalità e competenze importanti, ecco perché è necessario, nel rispetto dell’attuale fase riformatrice, mettere in atto tutte le possibili opzioni onde consentire la conservazione e la valorizzazione di tutto ciò che di positiv
o esiste.
Una positiva opzione sarebbe quella della creazione dei cosiddetti “POLI ARTISTICI” in cui far convivere, con ovvie ricadute positive che saranno evidenziate più avanti nel testo, sia i percorsi Liceali che i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale.
La suddetta proposta consentirebbe:

Un patrimonio così ricco non deve essere disperso, ma potenziato, se non altro in nome della straordinaria storia culturale e artistica del nostro paese e delle prospettive, anche occupazionali che oggi una formazione di questo tipo può offrire ai giovani. La molteplicità degli indirizzi già presenti nelle scuole artistiche è perfettamente in grado di creare, per i diplomati, professionalità attuali e immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, senza contare il grado di soddisfazione, generalmente elevato, degli studenti che frequentano questo tipo di scuola. Nell’ottica della riforma, l’introduzione, al termine dei 5 anni di liceo e del 4 anno dei percorsi di Istruzione e Formazione, di corsi post-diploma annuali o biennali IFTS professionalizzanti (diversificati sui vari indirizzi) e l’organizzazione di attività per la formazione permanente e per l’educazione degli adulti otterrebbe un doppio risultato : prima di tutto , servirebbe a completare un percorso didattico forse troppo compresso per gli studenti che non vogliano proseguire gli studi a livello universitario o di formazione artistica superiore (Accademie e Conservatori); in secondo luogo, potrebbe assorbire quella professionalità docente artistica in esubero che rappresenta un valore indiscutibile dell’Istruzione Artistica.