Nota inviata al Ministro Fioroni Lettera al Ministro |
Rif. 005/S |
Roma, 06/02/2007 Al Ministro della Pubblica Istruzione On. Giuseppe Fioroni |
OGGETTO: appunto circa attuazione L. 508/99 - Licei ad indirizzo musicale.
La legge di Riforma delle Accademie, degli ISIA, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati n. 508/99, ha attuato l'Art.33 della Costituzione che determina l'appartenenza delle predette istituzioni al sistema dell'Alta Formazione Artistica e Musicale.
Nell'ambito degli studi musicali i Conservatori, costituiscono il grado più elevato dell'intero percorso di cui gli studenti possono avvalersi. Appare chiaro che il livello più alto deve prevedere i percorsi intermedi di studi, percorsi che dovendo avere sbocco in un'alta professionalità devono necessariamente essere professionali e distanziati dalla educazione musicale che è ben altra cosa, ossia è cultura ma non professione.
Tale logica, perseguita in tutta Europa, ad oggi, è stata completamente disattesa poiché le scelte operate in questi anni sono state tutte in controtendenza rispetto alle leggi 124/99 e 508/99. Infatti l'insegnamento dello strumento musicale, è previsto attualmente soltanto nella scuola media, dove è stato introdotto in via sperimentale, con il D.M. 3 agosto 1979 e successivamente ridefinito con D.M. del 13/2/1996. Soltanto in seguito, ha trovato il definitivo riconoscimento con la Legge 124/99 art. 11 c 9, che ha ricondotto ad ordinamento i corsi ad indirizzo musicale (“a decorrere dall'anno scolastico 1999-2000, i corsi a indirizzo musicale, autorizzati in via sperimentale nella scuola media e funzionanti nell'anno scolastico 1998-1999, sono ricondotti a ordinamento. In tali corsi lo specifico insegnamento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale”).
La legge 124 nel creare la classe di concorso di strumento intendeva collegarsi con quanto veniva inserito nella legge di riforma 508/99, in discussione nello stesso periodo in Parlamento e poi approvata alcuni mesi dopo all'unanimità.
La legge 124, infatti, voleva chiaramente costituire la base di formazione professionale degli studi musicali (medie a indirizzo e licei a indirizzo musicale), studi poi da proseguire, appunto, al più alto livello nei conservatori. La commistione invece operata e voluta negli anni, fra le due classi di concorso, ha vanificato lo spirito, la logica e le finalità espresse dalle due citate leggi creando con ciò una pericolosa vacanza dello Stato nel segmento professionale inferiore degli studi, con ciò ledendo anche il diritto allo studio che deve essere assicurato dallo Stato al cittadino. Purtroppo, abbiamo anche rilevato che la richiesta di specificità, è stata spesso contrastata (per fini sindacali intesi sempre a premiare i grandi numeri) a favore di una politica che ha favorito il reclutamento di personale spesso privo dei titoli specifici e dei requisiti di accesso (abilitazione specifica A077) necessari invece per insegnare una disciplina con caratteristiche e finalità proprie.
A tal proposito va rammentato che l'educazione musicale è una materia di formazione culturale collettiva, importantissima ma ben diversa dall'apprendimento professionale di uno strumento che, ricordiamo, necessita di una lezione impartita in forma frontale, tecnico-manuale sullo strumento medesimo.
Oggi, grazie ad un grande lavoro, le SMIM sono divenute una realtà nazionale, forse non perfettamente distribuita sul territorio, ma una realtà, che se ben funzionante, permette di avvicinare i giovani allo strumento.
La legge di Riforma Moratti nel prevedere, da un lato, l'istituzione dei licei musicali e coreutici ha, dall'altro, lasciato spazio a forti dubbi sulla concreta realizzazione di ciò che nella norma si voleva programmare.
A supporto di quanto sempre da noi sostenuto, il CNPI nell'adunanza del 19/09/2006 chiedeva al Ministro “di intervenire urgentemente per la opportuna e necessaria definizione di percorsi formativi nell'ambito della scuola secondaria superiore che facciano specifico riferimento allo studio degli strumenti musicali.” (vedi allegato)
Questa Organizzazione sindacale, peraltro, nella logica di una organica e consequenziale organizzazione ordinamentale dell'insegnamento delle discipline musicali, da inserire nella Primaria, attraverso la Scuola Secondaria di I e II grado fino al Conservatorio, ha altresì sostenuto che onde abbattere i costi, l'insediamento più consono ai costituendi Licei Musicali e Coreutici potrebbe avvenire nelle attuali sedi che ospitano i licei artistici e gli Istituti d'arte. Tale operazione infatti comporterebbe:
Più volte sollecitato dall'UNAMS, il passato Governo ha eluso il problema creando disagio e confusione nel settore ed oggi, l'UNAMS chiede che si proceda ad una scelta definitiva e chiara. Infatti il Ministro deve essere consapevole che, ove Egli persista nella mancata attuazione della già citata legge di riforma 508/99, persegue un piano che culturalmente e definitivamente pone l'Italia fuori da quanto invece sulla formazione musicale già avviene in tutta Europa.
Della situazione creatasi, a pagare, purtroppo saranno:
Per concludere si chiede che, a prescindere da tutte le Commissioni che il Ministro ha inteso insediare, sia previsto un definitivo parere tecnico espresso dai due organismi attualmente abilitati a dare supporto e pareri al Ministro.