Prot. n. 3890 Roma, 12/06/2006 |
On. Fabio Mussi
Ministro dell'università e della ricerca Dott. Giorgio Bruno Civello Direttore Generale AFAM LL.SS. |
OGGETTO: Proposta di settori scientifici disciplinari, declaratorie e campi paradigmatici: parere.
Adunanza del 6 giugno 2006
- Vista la legge di riforma 21 dicembre 1999, n. 508 e successive modificazioni e integrazioni;
- Visto il C.C.N.L. relativo al personale del comparto delle istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, per il quadriennio normativo 2002/2005 ed il biennio economico 2002/2003, sottoscritto il 16/02/2005;
- vista la richiesta del prescritto parere sulla proposta di settori scientifici disciplinari e relative declaratorie, avanzata dalla Direzione Generale per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica del Ministero in data 30 novembre 2005, prot. 1176/segr/afam;
IL CONSIGLIO NAZIONALE PER L'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE Approva, all'unanimità, la seguente delibera:
Il CNAM presa visione della proposta di settori scientifici disciplinari, declaratorie e campi paradigmatici di competenza, esprime parere contrario per i seguenti motivi:
Nel sistema universitario il DM 509/99, contenente regolamento per l'autonomia didattica degli Atenei, di cui il DPR 212/05 è l'omologo relativamente al Sistema AFAM, non fa riferimento ai settori disciplinari, individuati e determinati in un disposto legislativo successivo. D'altro canto l'individuazione dei settori secondo quanto risulta dal lavoro svolto dalla Conferenza dei Direttori non è ritenuta attendibile in quanto il criterio adottato dalla Conferenza nella definizione dei settori, nella compilazione delle relative declaratorie e nell'attribuzione dei campi paradigmatici ai settori è viziato da due ordini di errori di fondo:
1.
a) Avere utilizzato le denominazioni delle discipline dell'ordinamento previgente per definire i settori disciplinari mescolandole con nuove denominazioni non tenendo conto che spesso queste ultime sono sotto-articolazioni di quelle già in uso o con denominazioni di sotto-articolazioni già presenti nell'ordinamento previgente; non solo, ma confondendo il concetto di settore con quello di Corso di Diploma: ciò ha prodotto una proliferazione dei settori non necessariamente funzionali ad un efficiente organizzazione della didattica
b) Avere vincolato i settori disciplinari alle titolarità di cattedra dell'ordinamento previgente in alcuni casi denominandoli con la funzione dell'insegnante invece che con il contenuto della disciplina (chiamare un settore disciplinare “Accompagnatore al pianoforte” non risponde ad alcuna logica classificatoria funzionale alla elaborazione della relativa declaratoria)
c) Non aver tenuto conto che le denominazioni di alcune discipline dell'ordinamento previdente, da una parte non potevano dar luogo a settori e d'altra parte erano funzionali a percorsi formativi di base (vedi pianoforte complementare o lettura della partitura e teoria, solfeggio e dettato musicale), o comunque non erano adeguate a rappresentare il settore nelle sue caratteristiche di omogeneità
d) Avere elaborato delle declaratorie non aggiornate alla evoluzione dell'ambito disciplinare di riferimento
e) Tale criterio è stato evidentemente dettato da preoccupazioni di natura giuridico-sindacale e non da elaborazione di contenuti culturali e disciplinari
2.
a) Avere attribuito la competenza dei campi paradigmatici ai relativi settori contravvenendo al principio di omogeneità che deve caratterizzare il settore (mescolanza di campi paradigmatici pratico-esecutivi e teorico-storico-metodologici)
b) Avere attribuito la stessa denominazione a un X settore disciplinare e a un campo paradigmatico di competenza quando il secondo non poteva essere una sottoarticolazione del primo (musicologia)
Giova produrre alcuni esempi delle tipologie di errori.
1 a. Tutti i settori denominati con le stesse denominazioni delle “materie principali” dell'area interpretativa dell'ordinamento “previgente” hanno dato luogo a settori che in realtà sono declinazioni delle rispettive prassi esecutive: Canto, Canto Rinascimentale e Barocco, Canto Jazz, Canto Pop; Chitarra, Chitarra elettrica, Chitarra Jazz; Violino, Violino barocco; Clarinetto, Clarinetto storico; e così via.. Le varie tipologie di Storia della musica. Le varie tipologie di Composizione. È evidente la confusione tra settore disciplinare e Corso di Diploma: è pacifico che ogni settore possa riferirsi a parecchi corsi di diploma, come è noto avvenga nel sistema universitario
1 b. non si comprende quale sia il criterio classificatorio adottato dalla Conferenza (organologico? Strumenti e Metodi? Altro?)
1 c. Cultura musicale generale si declina in realtà nelle sue componenti, che vanno dall'analisi allo studio dell'armonia con esercitazioni pratiche, abbracciando competenze di settori diversi. Lo stesso dicasi per Teoria, Solfeggio e Dettato musicale: il solfeggio è una esercitazione pratica che attiene alla formazione di base; la Teoria abbraccia tutta la riflessione sull'evoluzione dei sistemi operativi del linguaggio musicale dal sistema modale a quello tonale a quello dodecafonico ecc.; il Dettato musicale è una esercitazione pratica finalizzata ad affinare la discriminazione percettiva. Il Pianoforte complementare sono gli elementi di base della tecnica pianistica e non si vede come possa costituire un settore a sé. La Lettura della partitura è una applicazione particolare della competenza pianistica.
1 d. La declaratoria di musicologia è mutuata dall'ambito universitario e manca di tutta la riflessione che si è sviluppata negli ultimi decenni, nei Conservatori, in particolare in ambito sistematico (per esempio rispetto alla dimensione analitica intesa come indagine del testo musicale “o dell'oggetto sonoro” sia in rapporto al contesto storico-linguistico che in relazione alla operatività delle prassi esecutive)
1 e. Tutti i settori che non sono congruenti con il sistema dell'alta formazione sono evidentemente stati individuati nella preoccupazione di far coincidere settori medesimi, titolarità e classi dei concorso dell'ordinamento previgente.
2 a. Tutti i settori relativi all'area interpretativo-esecutiva sviluppano campi paradigmatici che mescolano le articolazioni delle prassi alle dimensioni riflessive proprie di settori musicologici o didattici: metodologia dell'insegnamento strumentale insieme a improvvisazione, metodi e trattati insieme a tecnologia dello strumento, didattica dello strumento insieme a storia dello strumento e così via per tutte le pratiche strumentali. Ciò naturalmente vale anche per l'ambito compositivo, in cui il momento analitico è mescolato con quello creativo
2 b. La mescolanza di campi paradigmatici di competenza di diversi settori denuncia l'evidente confusione tra concetto di settore e concetto di Corso o piano di studi, talché l'improvvisazione al pianoforte, per esempio, viene mescolata con la didattica dello strumento in quanto ciò è quello che concretamente avviene nel percorso formativo del Corso di Diploma di Pianoforte. 2 c. I casi di Musicologia e Musicoterapia sono i più evidenti: se la Musicologia è un settore in che consiste il campo paradigmatico denominato allo stesso modo? Lo stesso interrogativo si pone per musicoterapia.
Nel contempo il CNAM elabora la seguente proposta con la quale vengono individuati aree disciplinari (n. 13) e settori disciplinari (n. 58) con relative declaratorie (allegato A).
Detta proposta è funzionale all'emanazione del DM di cui all'art. 9 del DPR 212/05 ai fini dell'individuazione del 60% dei crediti dea attribuire alle attività formative di base e caratterizzanti.
Per la definizione dei campi paradigmatici relativi ai settori, il CNAM chiede al Ministro di poter proseguire i lavori avvalendosi di commissioni tecniche formate da tre esperti per area.
Data l'urgenza e la delicatezza della materia si chiede altresì al Ministro di ritirare il decreto firmato impropriamente lo scorso 27 aprile dal Ministro uscente, decreto, che in particolare per i Conservatori di Musica, oltre ad essere inadeguato per i motivi sopraesposti, è stato emanato in assenza del prescritto parere del CNAM.
IL SEGRETARIO
Dott. Roberto Morese |
IL PRESIDENTE
Prof.ssa Dora Liguori |