Regolamento Didattico (terza puntata)
Comunicato stampa
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15-02-05 |
Documenti correlati: "Quel che non va per le Accademie" (a cura dei Proff. Salvi, Merlino, Bussagli)
Nelle prime cosiddette due puntate abbiamo fatto alcune amare considerazioni sul contratto testé conclusosi e sul regolamento didattico, soffermandoci soprattutto sul versante Conservatori di musica che, come nelle migliori tradizioni ministeriali, é sempre il più avversato. Sottolineate, dunque le perversità insite negli Art. 3 comma 10 e nell’art.11 comma 4 non resta che passare alle Accademie che,come precedentemente detto hanno anche loro ben poco da rallegrarsi. Prima però di procedere ad una analisi pressoché puntuale di detto regolamento ribadiamo il concetto di ritenere quantomeno deplorevole il comportamento del Ministro, o sicuramente di chi per esso, che da quattro anni fa andare avanti e indietro i regolamenti attuativi della legge di riforma n°508. Appare evidente che gli autori dell’”andirivieni” nutrono la speranza che, magari per stanchezza della categoria e delle Istituzioni, riescano a giungere all’approvazione di un testo che, giuridicamente errato dal punto sia costituzionale che giuridico, avrebbe però il vantaggio di contenere sostanziosi elementi distorsivi della legge di Riforma. Infatti solo preparando il terreno attraverso questi inserimenti diverrebbe possibile aprire le porte e procedere a quelle discriminazioni di docenti ed Istituzioni che, da tempo, noi andiamo a denunciare. E ciò avverrà, prima o poi, se la categoria, abdicando alla dignità a loro resa dalla Costituzione, rinuncerà a comprendere questa battaglia e a lottare per i propri diritti nonché avverrà se chi ha preordinato il piano continuerà ad avere assicurate le necessarie coperture. Vorremmo inoltre aggiungere che, giunti a questo punto, per i colleghi non si tratta di condividere o meno le idee della Liguori (cosa riduttiva e irrilevante) ma di soffermarsi a riflettere poiché gli argomenti addotti dalla medesima non sono idee personali ma argomenti giuridici e politici, lungamente soppesati e confrontati con tecnici al più alto livello. Argomenti, inoltre, che derivano dalla disanima di strette logiche normative e da sacrosanti principi costituzionali e per i quali diviene difficile ipotizzare un qualsiasi disaccordo a meno che non si voglia, in coscienza, condividere il piano di retrocessione di quasi tutte le Istituzioni di alta cultura e del suo attuale personale. Se poi la maggioranza delle Istituzioni, dei docenti e degli studenti, in piena consapevolezza, avesse a decidere per un “gradito” ritorno al passato e ad una posizione secondarizzante, è chiaro che, in forza di questa scelta, dovranno anche accogliere con “identico gradimento” i conseguenti atti ovvero: concorsi per i docenti e inevitabili selezioni in serie A e serie B per le Istituzioni. Dopodiché nessuno, tantomeno l’UNAMS, anche se lo volesse, potrebbe bloccare tale scellerato e incostituzionale piano che, incredibile ma vero, sta trovando attuazione non solo per distorte scelte del MIUR ma in buona parte, come già detto, per quelle coperture che è inutile nasconderlo qualcuno deve avere pur dato, al MIUR medesimo. Senza contare il consenso di quegli attuali colleghi che per meriti di....etc etc agognano di giungere ai concorsi perché convinti che, di certo, essi ne uscirebbero vincitori; identico ragionamento fanno alcune Istituzioni le quali ritengono di essere naturalmente superiori e fuori da qualsivoglia rischio per meriti non solo storici ma diciamo... geografici. Pertanto non stupisca eccessivamente l’atteggiamento descritto poiché non è un segreto che, per molti, la soddisfazione non consiste nel raggiungimento di un proprio stato ottimale ma nel raggiungere detta favorevole posizione lasciando soprattutto indietro gli altri. Non dubitiamo che, ancora una volta, per il semplice fatto che denunciamo quanto sta avvenendo saremo soggetti ai soliti scomposti e demagogici attacchi. Infatti, per la logica demenziale di alcuni, è colpevole chi ti avverte del pericolo e non certo chi il male lo provoca e lo condivide...magari tacendo. In sintesi, e giunti a questo punto, seguendo la logica perversa di cui sopra non ci resta che confessare alcune delle nostre maggiori colpe:
Questo il brevissimo riassunto delle nostre principali colpe.
Prima di procedere a pubblicare il puntuale studio fatto per le Accademie dai Proff. Salvi, Merlino, Bussagli, rileviamo che in generale il regolamento, oltre ai gravi inserimenti riferiti ai Conservatori di musica e già da noi in parte denunciati, tutto detto regolamento risulta confusionario e in contraddizione con la legge 508 e le indicazioni rese dal Consiglio di Stato. Come dire che dopo circa 5 anni di faticosa gestazione abbiamo ottenuto... un aborto.
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