Conseguenti precisazioni UNAMS alla lettera del M° Carioti
Comunicato stampa |
15-12-05 |
In ordine alla risposta, è il caso di dire “scomposta”, del Direttore M° Carioti riteniamo opportuno precisare quanto segue:
il sindacato proprio per l’ordine delle sue competenze sindacali (stato giuridico dei docenti) ha pubblicato una nota di avvertimento ai docenti stessi circa i rischi insiti nelle declaratorie e campi paradigmatici, compilate a cura della Conferenza dei Direttori. E ciò in linea con il rispetto e l’onestà che da sempre l’UNAMS ha tenuto ad avere nei confronti, non solo dei suoi iscritti, ma di tutto il personale.
Nel merito e nella sostanza rileviamo che, nel designare gli ambiti e disciplinari, i settori artistico-disciplinari e i corrispondenti campi paradigmatici di competenza, con riferimento alle attuali classi di concorso, gli estensori del progetto vanno a restringere di fatto i confini delle attuali competenze didattiche e professionali dei singoli docenti.
Esempio: Pianoforte. La corrispondenza fra la vecchia classe di concorso e il nuovo settore artistico-disciplinare verrebbe limitata a pianoforte, prassi esecutive e repertori, mentre rimarrebbero, incomprensibilmente fuori, quali campi paradigmatici di competenza: metodologia dell’insegnamento strumentale, trattati e metodi, lettura dello strumento, pianoforte storico e fortepiano, storia e tecnologia dello strumento, improvvisazione allo strumento e tecniche di lettura estemporanea.
Arte scenica. Qui il fenomeno appare più eclatante. Infatti alla vecchia classe di concorso di arte scenica viene scorporata la competenza di dizione, recitazione, gestualità e movimento scenico, regia del teatro musicale, storia del costume. Tolte queste competenze, cosa rimane da fare al docente di arte scenica?
Pertanto la limitazione a “priori” operata nel progetto della Conferenza dei Direttori del riconoscimento delle capacità didattiche e professionali degli attuali docenti titolari e, dunque, ingiustificata e punitiva.
Logica vuole che “senza fantasia o giochini” come appunto dice il M° Carioti ci si attenesse a quanto previsto nell’ultimo contratto a tutela degli attuali titolari. L’art. 21 comma 2 infatti prevede l’inquadramento dei docenti, ai fini dell’espletamento delle loro funzioni, nei settori disciplinari di appartenenza, ovvero senza restrizioni in singoli comparti “paradigmatici di competenza”. E ciò, ai sensi del contratto che intende garantire il pieno utilizzo di tutte le risorse professionali all’interno delle Istituzioni.
Al contrario, la limitazione dei campi di competenza, così come proposta, lascerebbe spazio invece ad un proliferare di chiamate esterne ( a volte utili solo a chi li chiama) a danno degli attuali docenti e per giunta con maggiori oneri finanziari sottratti alle attività delle Istituzioni.
P.S. Va rilevato che la Conferenza dei Direttori delle Accademie non ha seguito identico criterio punitivo ma, senza arroganza, ha anche accolto i suggerimenti pervenuti dai Professori e dal sindacato.